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SOLO in ITALIA

Viandante che negli anni ’80, hai percorso questa via provinciale che, costeggiando il monte Zaro, da Lacco Ameno, ti portava fino alla spiaggia di San Montano, tra le zagare e gli ulivi, i pini, le querce, e le palme, nei giorni d’ombra o accompagnato dal sole e dal frinire delle cicale; e tu bagnante motorizzato che, dagli ampi spazi, intorno a te, eri tutelato dall’ansia di parcheggiare o fare manovre

VI SARETE STUPITI

andando verso il mare, nel vedere il cancello telecomandato, con i cartelli di area pedonale e divieto di sosta autoveicoli, pena rimozione, che occlude ad un certo punto la strada.

Con l’auto o la moto, puoi solo rivolgerti al parcheggio privato, collegato ai lidi in concessione, nei pressi, o tornare indietro.

AVRETE PENSATO:

La CITTA’ METROPOLITANA avrà ideato questa novità. Tutto regolare, anche se non è una grande scelta in quanto aumenta il disagio per chi ha problemi di deambulazione, e finisce col favorire, inopinatamente, una attività privata, a discapito del cittadino.

VI SARA’, però, sorto un BUBBIO:

Allora perché il telecomando per il cancello ce l’ha l’addetto alle pulizie dei lidi in concessione e non un pubblico incaricato? E dove sono gli spazi bianchi dove è possibile parcheggiare gratuitamente, previsti normativamente in questi casi?

ALLORA AVRETE CAMBIATO PENSIERO:

Avranno dato in concessione quest’ultimo tratto di strada a PRIVATI per gestione lidi e parcheggi, dietro delibera, bando, regolare concorso, e con tutte le dovute salvaguardie per chi accede alla spiaggia libera e al mare. Operazione amministrativamente e politicamente discutibile, perché l’ENTE PUBBLICO dovrebbe innanzitutto provvedere alle migliori soluzioni e comodità per i cittadini e poi a lucrare sulle concessioni (il che, peraltro, pure appartiene ai suoi compiti).

E con questo pensiero, avrete percorso quel centinaio di metri, beandovi comunque del verde, dei fiori d’arancio e dei rumori del bosco, fino alla fine della strada.

Vi sarete così trovati di fronte alla scena di cui alla FOTO, dove, come la COLONNA ROMANA davanti alla VIA APPIA a Brindisi, che ne segnala l’inizio, fino a Roma, vi apparirà, su una cancellata di uscita di sicurezza, di un’area privata, il cartello con regolare STEMMA col CAVALLINO RAMPANTE, e la scritta:

“Provincia di Napoli – Città METROPOLITANA – SP 515 S. Montano in Lacco Ameno e Forio – INIZIO”.

Sarà allora BEN CHIARO che non c’è stata nessuna innovazione della Città Metropolitana, e nessuna concessione;

SEMPLICEMENTE nell’accondiscendenza generale di Istituzioni, utenza, cittadini e ospiti,

i TITOLARI dei LIDI in CONCESSIONE hanno TAGLIATO la strada, e la parte finale se la sono ANNESSA traendone i relativi benefici, sottraendola alla destinazione pubblica generale, e lasciando all’Ente pubblico gli oneri, quali il ritiro della spazzatura, la manutenzione straordinaria ecc.

Non è l’unico caso; altre stradine, soprattutto quelle di accesso al mare, seguono la stessa sorte, ad Ischia.

In particolare, c’era una stradina che, costeggiando il promontorio di Punta Caruso, diramazione del monte Zaro dalla parte della baia di San Francesco, conduceva dalla provinciale alla spiaggia; la percorrevo molti anni fa, da ragazzo.

Ad un certo punto, di recente, con somma sorpresa, mi sono trovato di fronte al cartello “SENZA USCITA”; l’ultimo proprietario dei fondi confinanti che si susseguivano, in direzione del mare, ha pensato bene di mettere la parola FINE al fastidioso passaggio pubblico, e dare vita al proprio PASSAGGIO ESCLUSIVO PRIVATO, mettendo un bel cancello a protezione del suo abuso.

NESSUNO SE NE E’ ACCORTO:

Dove altro accade questo, oltre che in ITALIA?

ISCHIA 20 agosto 2018