Promemoria per il popolo italiano ‘nzallanuto di fronte all’INCANTADORA Gioggia

 

Colgo l’occasione della recente ricorrenza dell’80° anniversario del matrimonio di mio padre e mia madre (24 agosto 1942) e della prossima celebrazione dell’eccidio di Nola dell’11 settembre ’43 (11 settembre 2022 – 79° anniversario) per riproporre (con dei cambiamenti), questo articolo che scrissi qualche anno fa, in occasione di una visita del presidente Obama a Roma.

I ricordi non fanno mai male e arricchiscono, complessivamente, la nostra originalità e personalità:

 

I TELEFONI DI NEW YORK

Quando l’11 dicembre del 1941, il DUCE (la Nostra Luce) dichiarò guerra agli STATI UNITI d’AMERICA (dopo che aveva già dichiarato guerra all’Inghilterra, facendo quasi venire un infarto alla Regina Elisabetta, che non sapeva più che Principi di Galles pigliare), la SITUAZIONE era la SEGUENTE:

USA                      ITALIA

Abitanti

133 milioni            41 milioni

 

Frumento

250mila quintali    63mila quintali

 

Mais

600mila quintali    32mila quintali

 

Bovini

57 milioni              7 milioni

 

Ferrovie

400mila Km.                   17mila Km.

 

Acciaierie

250                        2

 

Autovetture circolanti

30 milioni              200mila

 

Percentuale mondiale di produzione alimentare

58%                      1%

 

Estrazione petrolio

In una settimana, negli USA, estrazione di petrolio equivalente al consumo di un anno in Italia.

 

Potenza bellica

In UN MESE negli USA produzione equivalente all’INTERA potenza bellica italiana.

 

Dopo il finalino, davanti alla FOLLA OCEANICA:

«Bla.. bla… bla…

Oggi il tripartito, nella pienezza dei suoi mezzi morali e materiali, è uno strumento poderoso per la guerra e il garante sicuro della vittoria; sarà domani l’artefice e l’organizzatore della giusta pace tra i popoli.

Bla… bla… bla…

Vinceremo!»

 

Un  noto giornalista, e, in linea di massima, simpatizzante col regime,  che era presente, Giovanni Ansaldo, direttore del quotidiano livornese “Il Telegrafo”, chiese, sarcasticamente, a qualcuno degli osannanti oceanici:

“Ma il Duce l’ha mai visto l’elenco telefonico di New York?”

In effetti non l’aveva mai visto. Lui era luminoso per la vita e il percorso di tutti, ma non illuminava se stesso, e nessuno era illuminante per lui.

New York 1.702.000 telefoni – Intera Italia 333.000.

Per lui fu uno shock, quando lo vide, pare che abbia detto, in chiosa alla dichiarazione di guerra “Ah… però!” ma ormai era fatta.

Ebbe modo di rifletterci con un certo approfondimento, al Gran Sasso, un anno e ½ dopo, circa; aveva, infatti, molto da ammazzare il tempo, prima che, grazie all’operazione Quercia, messa in atto dai Tedeschi, fosse possibile sia a questi ultimi, che a lui e ai suoi seguaci, ammazzare molti altri italiani.

Intanto però gli Americani avevano già conquistato la Sicilia, e il Governo Badoglio aveva firmato l’incredibile, rovinoso, probabilmente INEVITABILE, ma più aderentemente, INDEFINIBILE armistizio con gli Alleati, e Casa Reale, Governo, Vertici militari, civili e amministrativi erano tutti, con esemplare tempestività, FUGGITI.

Qui facciamo l’importante scoperta che le barzellette qualche volta fanno ridere, ma possono anche far piangere.

MORALE:

la prossima volta, caro Ducetto all’Italiana di turno, l’intronato “Ah… però!” cerca di fartelo balenare nella materia vagante sotto la corteccia cranica, ben prima di fare la frittata, non dopo.

Cara Gioggia, ennesima PIAGA dell’Italia, ora che ti accingi ad essere la DONNA della PROVVIDENZA del XXI secolo, grazie alla DABBENAGGINE dilagante tra gli Italiani, e quindi, giustamente dal tuo punto di vista VINCENTE, sei pronta ad infliggerci martiri di elevata consistenza, prima di MASSACRARCI, ripassati l’elenco telefonico di New York e risparmiaci almeno questa PIAGA, che il tuo PADRE SPIRITUALE ci ha già elargito.

Grazie.

Forio 30 agosto 2022                                                                              Alberto Liguoro